L’emergenza Coronavirus è sicuramente uno dei drammi più complicati che l’Italia e il mondo intero stanno attraversando, e ritornano alla mente alcune delle situazioni che abbiamo vissuto in questo ultimo periodo dove abbiamo chiuso porti a chiunque, abbiamo deciso di cacciare, offendere allontanare, e siamo stati inermi di fronte alla morte di donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite.
E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre.
Quando il Covid-19 sarà sconfitto, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall’istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno.
Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto”.
Antonello Concas