le immagini ,a cui a reti unificate abbiamo assistito, di una corsa all’accaparramento di scorte di generi alimentari di qualsiasi tipo a me è parsa un tantino esagerata ,una sorta di fobia ,verso l’ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo.
Quelle immagini hanno rievocato in me gli inizi della famosa Guerra del Golfo, ma anche in quello scenario di guerra, la pasta, il riso ed altre vivande non ci sono mai mancate.
O come in tante altri disastri che purtroppo questo paese ha conosciuto, alluvioni, terremoti dove c’erano città e paesi deserti, eppure il pane quotidiano, unito a tantissimi generi di prima e seconda necessità non ci sono mai venuti meno. Non è mai mancata anche l’assistenza sanitaria ed i farmaci.
La cosa che però mi ha fatto davvero paura non è certo l’accaparrarsi eccezionale di scorte alimentari, per paura di non trovare più nulla a causa del coronavirus, oppure i vari post, ma è l’ignoranza e la cattiveria.
Antonello Concas